La sfida degli incendi nei campi italiani: verso un’agricoltura sostenibile

MINACCE DI NATURA AMBIENTALE E NON, INFLUENZANO LA TEMATICA DEGLI INCENDI AGRICOLI E METTONO A DURA PROVA IL CORAGGIO DEI PICCOLI AGRICOLTORI CHE LOTTANO PER LA SOSTENIBILITÀ. IL PUNTO DI VISTA DI BIORFARM.

Gli incendi agricoli e la loro crescente incidenza in Italia

Quando pensiamo agli incendi, spesso ci vengono in mente le foreste, ma c’è un problema forse meno noto ai più e altrettanto urgente che sta minacciando le nostre campagne italiane.

Gli incendi agricoli stanno diventando una vera e propria emergenza, distruggendo colture, minacciando la biodiversità e mettendo a rischio la sostenibilità del nostro settore agricolo.

Negli ultimi due anni, l’Italia è stata alle prese con un’urgente emergenza legata agli incendi.
Dalla Sicilia alla Calabria, passando per la Puglia, l’Abruzzo, la Sardegna e infine il Molise le fiamme hanno divorato vaste estensioni di terreno, mettendo a rischio non solo la natura, ma anche la vita delle persone e la biodiversità. I dati di Legambiente, sviluppati grazie alle informazioni satellitari del sistema EFFIS (European Forest Fire Information System), che monitora incendi superiori ai 30 ettari svelano l’entità del problema: solo nel 2023, fino al 27 luglio, sono andati in fumo oltre 51.000 ettari, equivalenti a più di 73.000 campi da calcio.
Ed in soli tre giorni dal 25 al 27 luglio, ben 31.000 ettari di vegetazione sono stati colpiti.

Anche guardando il passato, la situazione non migliora.
Nel 2022, in Italia, sono stati registrati 5.207 reati legati a incendi dolosi, colposi e generici. Tra il 2018 e il 2022, in Sicilia sono stati registrati 2.938 reati di incendi, con 191.386 ettari di superficie risparmiata. In Calabria, nello stesso periodo, si sono verificati 2.709 reati, con 63.196,30 ettari di superficie non toccata dal fuoco.

Gli ulivi di Flavio Zappacosta in cenere: la sua richiesta di aiuto e di speranza

l’Azienda Agricola di Flavio Zappacosta situata nelle campagne del Molise, è stata oggetto di un atto vandalico senza precedenti, che ha causato danni irreparabili. Più di 200 piante d’ulivo sono andate in fumo, infliggendo una perdita significativa non solo a Zappacosta ma anche all’intera regione, la quale vanta una ricca tradizione di coltivazione dell’ulivo.

La perdita di così tante piante rappresenta non solo un danno economico, ma anche un forte colpo emotivo per la comunità locale. GUARDA IL VIDEO

Per questo motivo noi di Biorfarm abbiamo deciso di mobilitarci per aiutare l’agricoltore Flavio Zappacosta, il nostro obiettivo, facendo conoscere ai nostri utenti la sua storia, è quello di aiutarlo con le vendite del suo prodotto. Tramite l’adozione di uno dei suoi Olivi EVO del Molise, possiamo sostenerlo nelle sue spese, per riportare così l’area alla sua antica bellezza. ADOTTA UN OLIVO

Le cause: sempre diverse, ma con un fattore sempre in comune, l’uomo.

In generale, sono diverse le cause  alla base del fenomeno e c’è sempre bisogno di pragmatismo davanti ad analisi di questo tipo. L’obiettivo di questo articolo resta quello di stimolare l’interesse e l’attenzione della nostra community, sperando di fare emergere curiosità ed uno studio autonomo e indipendente da parte del lettore.

Compreso il contesto, provando a semplificare ed analizzando il passato, è possibile identificare 5 macro-elementi da considerare come le principali cause all’emergenza incendi in italia:

  1. Cause naturali: sono gli incendi causati da fulmini o da altri eventi come eruzioni vulcaniche. Negli anni hanno coperto un numero di casistiche molto basse secondo la Protezione Civile.
  2. Cause accidentali: come scintille provocate dal passaggio dei treni o rotture di linee elettriche. Anche in tal caso, i fenomeni collegati a questo tipo di eventi sembrano rappresentare una piccola fetta della torta.
  3. Cause colpose: di cui la maggior parte è legata a pratiche agricole e forestali come ad esempio la bruciatura di stoppie.
  4. Cause dolose: rappresentano secondo Legambiente circa il 60% delle casistiche negli ultimi 5 anni. Rientrano in questa categoria, diverse motivazioni ma principalmente legate a ricerca di profitto o da manifestazioni di protesta e risentimenti
  5. Cause dubbie: in questa categoria, la Protezione Civile Italiana fa rientrare tutte quelle casistiche di cui non si ha certezza dell’evento scatenante.

Cosa possiamo fare contro gli incendi?  Biorfarm si schiera con Legambiente.

Noi di Biorfarm sposiamo appieno le possibili soluzioni di Legambiente, che riflettono perfettamente quelli che sono per noi tre elementi essenziali per la risoluzione del problema: coinvolgimento di tutte, ma proprio tutte le parti coinvolte; un approccio privo di pregiudizi che non si faccia influenzare dagli interessi in gioco e dia priorità alla salvaguardia del pianeta; una struttura in termini di dati e numeri che agevoli le decisioni future.

Dieci possibili soluzioni:

  1. Protezione Civile Nazionale: è necessario lavorare di più per istituire un soggetto unico, sulla falsariga della Protezione Civile nazionale, per garantire un coordinamento tra le istituzioni e gli attori coinvolti nella gestione degli incendi.È necessario che esista qualcuno che vigili sull’applicazione delle leggi relative agli incendi boschivi.
  2. Pianificazione Integrata: ovvero l’integrazione tra la pianificazione forestale e le strategie di adattamento climatico, fondamentale per ridurre il rischio di incendi. La selvicoltura preventiva deve essere una priorità. Un bosco curato è un bosco protetto.
  3. Coinvolgimento dell’Agricoltura: l’agricoltura può essere parte della soluzione. Campi coltivati riducono l’infiammabilità e la biomassa disponibile. È essenziale integrare le strategie contro gli incendi con la politica agricola.
  4. Prevenzione Attiva: il pascolo controllato e l’uso del fuoco prescritto sono strumenti utili per ridurre il carico di combustibile, soprattutto negli ambienti mediterranei.
  5. Coinvolgimento dei Cittadini: coinvolgere i cittadini e i proprietari di terreni nella prevenzione e nel combattere gli incendi attraverso informazione, formazione, promuovendo la conoscenza dei principi dell’autoprotezione.
  6. Migliorare la raccolta dei dati: è essenziale avere statistiche e un catasto incendi aggiornati per comprendere meglio il fenomeno. È necessario migliorare la raccolta dei dati, includendo gli incendi inferiori ai 30 ettari.
  7. Ripristino Post-Incendio: affrontare un ripristino ecologico delle aree colpite dagli incendi con interventi e soluzioni tecniche su misura per ogni caso.
  8. Pianificazione Urbana: integrare la pianificazione urbanistica con la prevenzione degli incendi nelle aree urbane a rischio e con alta probabilità di propagazione di grandi incendi.
  9. Pene più severе: estendere le pene previste dal Codice Penale per il reato di incendio boschivo a qualsiasi tipo di incendio. Rendere le sanzioni più severe per scoraggiare comportamenti irresponsabili.
  10. Potenziamento dei Presidi Pubblici: Potenziare i presidi pubblici, statali e regionali, impegnati nella lotta contro gli incendi boschivi, al fine di aumentare la capacità di risposta alle emergenze.

C’è proprio bisogno di tutti. Cosa posso fare singolarmente? 5 consigli da parte nostra!

Noi di Biorfarm, proviamo sempre a dare consigli utili alla nostra community per azioni consapevoli utili alla salvaguardia del nostro pianeta.
Anche stavolta possiamo dare il nostro contributo: la responsabilità, infatti, non è mai nelle mai di uno solo e tutti noi possiamo fare la nostra parte.

FAI LA TUA PARTE CON QUESTE AZIONI

  1. Niente fuochi in zone proibite: assicurati di non accendere fuochi o fuochi d’artificio in aree in cui non è consentito.
  2. Tieni puliti i luoghi all’aperto: quando sei in natura, evita di lasciare spazzatura o oggetti di vetro che potrebbero innescare incendi. Lascia i luoghi come li hai trovati (o anche meglio!).
  3. Sorveglianza e segnalazione: se noti un inizio d’incendio o situazioni pericolose, chiama subito il numero di emergenza. Non cercare di spegnere l’incendio da solo se non sei addestrato.
  4. Consapevolezza e condivisione: parla con amici e familiari della prevenzione incendi e dell’importanza di evitare comportamenti rischiosi.
  5. Preparati all’evacuazione: se vivi in zone ad alto rischio incendi, pianifica un percorso di evacuazione e assicurati di avere un kit d’emergenza pronto.
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IL MIELE HA UNA DATA DI SCADENZA?

IL MIELE: UN TESORO DELLA NATURA CHE DURA NEL TEMPO

L’umanità ha sempre nutrito una profonda affinità per il miele, un dono prezioso della natura che ha attraversato le epoche, portando con sé un sapore irresistibile e numerosi benefici per la salute, un alimento in grado di resistere al trascorrere del tempo e alla decomposizione, preservando le sue proprietà nutrizionali.

Le origini del miele risalgono a oltre 8.000 anni fa, durante il Paleolitico, quando i primi ritrovamenti furono fatti nelle cavità degli alveari.
Le antiche civiltà, dalla Mesopotamia all’Antico Egitto, lo adoravano sia per il suo sapore che per le sue virtù curative.

In questo viaggio, esploreremo le domande più frequenti sul tema e sveleremo i miti e i tabù, promuovendo una scelta informata e consapevole.

QUANDO SCADE IL MIELE? PER QUANTO TEMPO SI PUÒ CONSERVARE? POSSO UTILIZZARE IL MIELE SCADUTO?

Sono queste le domande più frequenti che riceviamo dai nostri utenti quando adottano un alveare. E le risposte a queste domande ci piacciono perché il miele si differenzia molto dagli altri prodotti.

Il miele per legge deve riportare una data di scadenza, ma se conservato propriamente mantiene le proprie proprietà nutrizionali oltre quella data, permettendoci di consumarlo successivamente.
A differenza di molti altri alimenti, il miele è uno dei pochi che può sfidare il tempo e la decomposizione con incredibile resilienza: questo perché è composto principalmente da zuccheri, in particolare da glucosio e fruttosio, con una minima quantità di acqua. È proprio grazie a questa bassa percentuale che aumenta la durata di conservazione del miele, poiché l’acqua favorisce la crescita di batteri e muffe, le possibilità di sviluppo di microorganismi dannosi sono praticamente nulle!

Ti lasciamo anche un video che parla proprio di questo argomento!

 

COS’È LA CRISTALLIZZAZIONE?

La cristallizzazione del miele è un processo naturale e non indica che il miele sia andato a male o in fase di deterioramento.
La cristallizzazione è causata infatti dalla separazione degli zuccheri, principalmente il glucosio e il fruttosio, che si raggruppano formando cristalli.
Questa è una reazione normale che avviene in alcuni tipi di miele nel tempo.
Se desideri gustare il tuo miele allo stato liquido, puoi farlo seguendo questi passi:

  1. Riempi una pentola con acqua calda (non bollente) e mettila a fuoco basso o a bagnomaria. (Assicurati che l’acqua non superi i 40-45 gradi Celsius).
  2. Rimuovi il coperchio.
  3. Inserisci il barattolo di miele nel recipiente con l’acqua calda, lasciandolo riscaldarsi dolcemente per 15-20 minuti. Non surriscaldarlo troppo, questo infatti può danneggiare alcune delle sue proprietà.
  4. Durante il riscaldamento, puoi mescolare il miele occasionalmente con un cucchiaio pulito per distribuire uniformemente il calore.
  5. Dopo il riscaldamento, rimuovi il barattolo dal recipiente con l’acqua calda e lascialo raffreddare a temperatura ambiente. Il miele dovrebbe tornare allo stato liquido o a una consistenza più fluida.
  6. Una volta tornato allo stato liquido, puoi conservare il miele come al solito in un luogo fresco e asciutto. Assicurati di sigillare bene il barattolo per evitare l’ingresso di umidità.

Ricorda che tutti i mieli sono più o meno destinati a cristallizzare.

Quando la cristallizzazione non è accompagnata da palesi difetti del miele (separazione fra stato liquido e solido, fermentazione, ecc.) è l’espressione della sua autenticità e la prova dell’assenza di trattamenti industriali volti a riportare il miele allo stato liquido per soddisfare le aspettative del consumatore.

 

COME SI CONSERVA IL MIELE?

Per una corretta conservazione e un buon mantenimento delle condizioni a lungo termine, è importante seguire alcuni accorgimenti:

  • Conserva il miele in un contenitore ermetico o in un barattolo di vetro con un coperchio ben sigillato. Il miele può assorbire umidità dall’ambiente, quindi questo tipo di sistema aiuta a mantenerlo asciutto.
  • Evita di far entrare l’umidità nel contenitore di miele. Assicurati che il coperchio sia ben chiuso e pulisci eventuali residui di miele dal bordo del contenitore per evitare che si formino bolle d’aria.
  • Conserva il miele in un luogo fresco e buio, lontano dalla luce solare diretta. Quest’ultima può causare infatti la cristallizzazione del miele nel tempo (sebbene questa sia una reazione naturale e non nociva).
  • Mantieni il miele a una temperatura stabile. Non è necessario refrigerarlo, ma evita di esporlo a sbalzi di temperatura e di conservarlo in luoghi troppo caldi.
  • Quando prelevi il miele, utilizza un cucchiaio pulito e asciutto per evitare di contaminare il miele con altri alimenti o con l’umidità presente su utensili sporchi.

 

SE ADOTTO UN ALVEARE SU BIORFARM O ACQUISTO DEL MIELE DAL BIORMARKET, QUALE SARÀ LA DATA DI SCADENZA?

Il modello ed i valori su cui si fonda Biorfarm (tra i quali la stagionalità) garantiscono sempre la massima freschezza.
La relazione diretta tra chi produce e chi consuma e la stagionalità come faro guida della relazione tra uomo e natura, rappresentano i principi cardine per i quali è impossibile che chi si è preso cura delle adozioni non invii il prodotto più fresco che ha, tipicamente raccolto 48 o 72 ore prima.

Il Biormarket permette invece ai nostri utenti di acquistare un prodotto già pronto, slegato dall’adozione di un alveare.
In questo caso, la data di scadenza sarà sempre indicata nella descrizione del prodotto.

 

È POSSIBILE ESTENDERE LA DATA DI SCADENZA DEL MIELE? QUALI SONO LE CAUSE CHE SPINGONO I PRODUTTORI A FARLO?

La legge Italiana dà la possibilità di estendere la scadenza indicata su un barattolo di miele, salvo ci siano alcune condizioni e garanzie in merito alla conservazione del prodotto. In Biorfarm, nella nostra giovane storia, una sola volta abbiamo chiesto ad un apicoltore di estendere la data di scadenza del prodotto, si tratta di Elia Nucci.

Clicca qui per vedere com’è fatta un’autorizzazione di estensione della conservazione

Le ragioni di questa scelta possono essere varie, in Biorfarm questa decisione segue l’obiettivo di creare un impatto positivo in termini ambientali e sociali. In particolare, chi sceglie Biorfarm si impegna ad un consumo consapevole, che riduce al minimo lo spreco alimentare, mantenendo sempre la massima qualità del prodotto.

Cerchiamo sempre di valorizzare al massimo la produzione del piccolo agricoltore biologico. È un impegno che abbracciamo con passione.
Ogni goccia di miele rappresenta il lavoro instancabile delle api e una preziosa risorsa della natura.
Per ridurre lo spreco, promuoviamo quindi l’uso responsabile del miele, incoraggiando le persone a conservarlo correttamente e a riutilizzare il miele cristallizzato.
Insieme, possiamo contribuire a preservare questo prezioso alimento adottando pratiche sostenibili che rispettano la meraviglia della natura.
Un piccolo gesto può fare la differenza nella lotta contro lo spreco alimentare. Unisciti a noi in questa missione!

 

 

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Crostata di uva e noci di Ada, giornalista e appassionata di cucina!

Crostata di Uva e Noci

“La Sicilia non manca mai! In genere nelle ricette che preparo c’è sempre qualcosa di siciliano. Ogni volta che scendo mi preparo ‘un pacco da giù’ e me lo spedisco, con tutti i prodotti autoctoni che amo e che utilizzo per le mie ricette.”

Ada Parisi

Ada Parisi è una giornalista professionista che da anni si occupa del settore agroalimentare. La sua passione per la cucina deriva dalla famiglia e dalle tradizioni della sua amata Sicilia: quando si è trasferita a Milano per lavoro ha sentito molto la mancanza dell’isola e ha deciso di sentirsi più vicina a casa aprendo un blog di ricette, con i piatti gustosi che ogni giorno preparava con cura! Grazie ad una bellissima collaborazione con Biorfarm, Ada oggi ci proporrà una ricetta sfiziosa che scoprirai alla fine dell’intervista.

Ciao Ada, cosa racconta il tuo blog e qual’è stata la sua evoluzione negli anni?

“Ho aperto il mio blog “Siciliani Creativi” nel 2013 e inizialmente è nato come vero e proprio diario, una raccolta di ricette della nonna rivisitate, legate alla tradizione della mia terra d’origine. Per me è molto vivo il ricordo delle domeniche trascorse in cucina con la nonna, che cucinava insieme alla mamma: l’odore delle arancine e della pasta al forno è un classico della mia infanzia! Questi ricordi mi hanno aiutata molto all’inizio, quando mi sono trasferita a Milano e cucinavo tutti i piatti della nonna per sentirmi vicino a casa. Da lì è nata l’idea del blog con la raccolta di ricette, poi nel corso degli anni ho ampliato le tematiche approfondendo la conoscenza dei territori e dei prodotti di nicchia. Con il tempo mi sono anche avvicinata al mondo social e ho aperto la mia pagina Instagram.”

Il tuo blog e la tua pagina Instagram sono molto seguiti: come riesci a conciliare il tuo lavoro di giornalista con la gestione del blog?

“Il blog nel corso degli anni è diventato sempre più grande e ha assunto un aspetto più professionale, per questo ho iniziato a seguire dei corsi di formazione e di cucina per padroneggiare le tecniche e per consolidare le mie capacità culinarie. Io viaggio molto per lavoro e ho la possibilità di visitare diverse aziende: da qui mi è venuta l’ispirazione di raccontare queste realtà con un linguaggio non strettamente tecnico ma sfruttando le mie conoscenze lavorative in maniera più vasta, per promuovere l’Italia e i prodotti locali attraverso il blog. Il mio compagno è giornalista, sommelier e videomaker, lui produce tutta la parte di immagini e video del blog, che è nato come hobby ma ora è diventato un po’ come un secondo lavoro, ci impegna molto e noi ci teniamo a curarlo in modo professionale. Ogni tanto abbiamo l’occasione di lavorare con start up e selezioniamo il livello di collaborazione che ci stimola di più!”

Quale elemento non manca mai nelle tue ricette?

“La Sicilia non manca mail! In genere nelle ricette che preparo c’è sempre qualcosa di Siciliano. Ogni volta che scendo mi preparo “un pacco da giù” e me lo spedisco, con tutti i prodotti autoctoni che amo e che utilizzo per le mie ricette: è fondamentale imparare bene le tecniche di base per cucinare un piatto della tradizione anche molto semplice, per essere poi capaci di reinterpretarlo e variarlo. Per me è importante valorizzare le produzioni locali e i prodotti di stagione, per questo mi faccio inviare la materia prima dal territorio vocato: gli ingredienti e la loro qualità sono fondamentali in cucina. Io cucino davvero di tutto, mi piace provare piatti da tutto il mondo, dolci e salati. Amo usare le ricette per avvicinare le persone ad una filosofia che valorizzi i produttori locali e i prodotti di stagione, evitando sprechi.

Scopri insieme a noi la ricetta che ha preparato per il nostro blog: Crostata di uva e noci preparata con l’uva biologica dell’Azienda Agricola Famiglia Galante!

Crostata di Uva e noci

Crostata di uva e noci 

Ingredienti:

350 grammi di farina tipo doppio zero
200 grammi di burro freddo tagliato a dadini
30 grammi di zucchero
60 millilitri di acqua fredda
Un pizzico abbondante di sale
Tuorlo, latte e zucchero per spennellare il dolce
1 chilogrammo di uva
Gherigli di noce, quanto basta
Succo e scorza di un limone
Cannella
80 grammi di zucchero
30 grammi di amido di mais

Procedimento:

Per la farcia: lavare l’uva, tagliare gli acini a metà ed eliminare i semi. Questa operazione può essere evitata se usate una tipologia di uva senza semi. Mettere il burro in un tegame. Una volta sciolto, unire l’uva, lo zucchero, la cannella. Cuocere a fuoco vivace per 10 minuti, poi aggiungere scorza e succo di limone e infine le noci. Proseguire la cottura altri 5-7 minuti: l’uva dovrà appassire leggermente ma non disfarsi. A fuoco spento, unire l’amido di mais setacciato e mescolare velocemente finché il liquido non si sarà addensato. Lasciare raffreddare il ripieno.

Per l’impasto: lavorare la farina e il burro freddo con la punta delle dita, poi aggiungere zucchero, sale e acqua e lavorare fino a ottenere un impasto omogeneo. Dividere l’impasto in due parti e riporlo in frigorifero, avvolto nella pellicola, per almeno un’ora.

Imburrare e infarinare una tortiera di 24 cm circa, stendere una metà dell’impasto non troppo sottile e rivestire fondo e bordi. Versare la farcia e livellarla, poi stendere l’altra metà dell’impasto e coprire la crostata, rifilando i bordi e poi sigillandoli accuratamente. Incidere la crostata al centro per facilitare la fuoriuscita del vapore: potete fare un segno a croce.

Preriscaldare il forno a 170 gradi statico. Mescolare il tuorlo e poco latte e spennellare la crostata, poi spolverizzare la superficie con un po’ di zucchero. Cuocere per 40 minuti circa, eventualmente coprendo la superficie con un foglio di carta alluminio qualora diventasse troppo dorata. Lasciare raffreddare completamente prima di gustare.

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Menù di primavera: scopri i prodotti bio di stagione

È finalmente arrivata la primavera e con lei tanti frutti di stagione pronti per essere utilizzati in cucina! Colora la tua tavola con prodotti bio, libera la fantasia sperimentando ricette gustose e salutari tipiche di questo periodo dell’anno. Lascia alle spalle l’inverno e preparati ad assaporare tutta la freschezza dei profumi e dei sapori tipici della primavera! Sul nostro sito sono disponibili tutti i prodotti di stagione, facili da ordinare, che riceverai direttamente a casa per riempire la tua dispensa con un menù di primavera.

Riempi la tua dispensa con Biorfarm: scegli i tuoi prodotti bio!

Tra i prodotti di stagione che troverai nel nostro biormarket non possono mancare le arance, ottime da consumare a colazione con una spremuta nutriente, che aiuta a ricaricare l’organismo grazie alla presenza di vitamine. Ti consigliamo di accompagnare la tua spremuta di arancia bio allo yogurt magro con aggiunta di frutta secca e un cucchiaino di miele biologico.  

Un altro frutto di inizio primavera è il pompelmo. Adottando un albero di pompelmo sulla nostra piattaforma online riceverai i frutti del raccolto direttamente a casa tua, freschi e genuini.  Il pompelmo può essere usato in cucina per creare un’insalata dal sapore agrodolce con rucola, feta e mirtilli rossi: un piatto semplice e veloce che stupirà i vostri ospiti! 

Il limone, che colora di giallo la vostra tavola, è un frutto che può essere utilizzato in cucina sia per la preparazione di dolci sia da abbinare a piatti salati. Per preparare un secondo piatto sfizioso per il vostro menù di primavera vi consigliamo l’utilizzo del limone per insaporire le scaloppine: il succo di limone donerà un profumo intenso alla vostra ricetta, che potrete completare con una spolverata di pepe e di scorza di limone. 

Per gli amanti dei dolci consigliamo infine di utilizzare le arance per preparare crostate e soffici torte che richiamano i profumi tipici degli agrumi: una merenda ideale e sempre apprezzata.

Non ci resta che augurarvi buon appetito e buon inizio primavera!

 

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