L’Azienda Agricola Arangara di Ardore (in provincia di Reggio Calabria) nasce dall’amore prima di nonno Gianni, passando per papà Ferdinando, arrivando poi oggi fino a Giovanni, che hanno lavorato e lavorano spinti dalla passione per la propria terra, ricca di storia e tradizione. Un’azienda agricola, l’Arangara, che è una vera e propria oasi di tranquillità sulla Costa dei Gelsomini in Calabria.

Giovanni Zappavigna è uno dei nostri Farmer ed è proprio con lui che oggi vogliamo conoscere più da vicino la sua azienda agricola.

Ciao, Giovanni. Raccontaci un po’ dell’Azienda Agricola Arangara. Quando è cominciata la vostra avventura? Cos’è cambiato nel tempo?

L’azienda è stata fondata nell’immediato dopoguerra da mio nonno Gianni che si è dedicato con amore e passione alla coltivazione dei terreni di famiglia. Quando nonno Gianni ha avviato l’Arangara, si coltivava ancora con fatica usando la zappa, spinti prima di tutto dalla fame e dal bisogno, ma anche e sicuramente da tanta passione.

Dopo essere passata nelle mani di Ferdinando, mio padre, oggi l’azienda è guidata da me. Nel tempo sono cambiate molte cose: oggi, pur ispirandoci alle tradizioni agricole contadine attente all’equilibrio naturale e al mantenimento della biodiversità, abbiamo introdotto in azienda molta tecnologia e innovazione, elementi che agiscono proprio sul modo di coltivare gli agrumeti e gli uliveti per esaltare le pratiche agricole sane e trarne il meglio.

Alla base del vostro lavoro c’è il metodo biologico tradizionale, al fine di tutelare l’equilibrio naturale delle coltivazioni e la biodiversità. A questo proposito, come lavorate?

Nel nostro modo di lavorare attuiamo tanti piccoli accorgimenti giornalieri, sempre ispirati dalla tradizione e applicati con metodi moderni. Il terreno è mantenuto vivo e fertile da pratiche antiche come il sovescio e la letamazione; le piante sono forti e sane grazie a tecniche agronomiche (siepi, case per gli insetti, piante aromatiche) che attirano gli insetti buoni (api, coccinelle, bombi e grilli) che impollinano e combattono i parassiti. In più misuriamo i parametri agro-climatici per prevenire malattie e infestazioni di parassiti limitando al minimo gli interventi, monitorando sempre l’equilibrio ambientale con moderne tecniche di campionatura.

Agricoltura biologica e una grande attenzione per il territorio, quindi. Quali sono le colture che prediligete?

Il nostro territorio, la Costa dei Gelsomini, si presta soprattutto alla coltivazione di agrumi, ulivi e, già dai tempi antichi, di gelsomino ed erbe officinali. L’Arangara si è sempre indirizzata verso varietà autoctone, come il bergamotto e l’ulivo ottobratica, due coltivazioni perfettamente integrate nell’ambiente e crescono meglio e senza tanti interventi da parte nostra.

Qual è il vostro rapporto con i consumatori?

È un rapporto di fiducia: cerchiamo di far vedere loro ogni aspetto delle fasi di coltivazione al fine di trasmettere ad ognuno la bontà del nostro prodotto prima ancora che arrivi sulle loro tavole e possano assaggiarlo.

La Costa dei Gelsomini è nota per essere un territorio fertile e dal clima mite. Con quali mezzi lavorate per preservare la fertilità delle coltivazioni?  

Lasciamo che la natura faccia il suo corso senza intervenire oppure, proprio quando diventa necessario farlo, siamo sempre attenti e cauti per supportare la natura stessa. Ad esempio lasciamo i nostri campi inerbiti con le erbe spontanee e tipiche, in modo che crescano liberamente. Così tutto si autosostiene e resta in equilibrio.

Raccontaci la giornata-tipo del Farmer all’Arangara.

La nostra giornata di lavoro dipende molto dalle stagioni e dalle lavorazioni da fare. Di solito, però, inizia sempre al mattino presto con un’ispezione dell’agrumeto per verificarne lo stato e capire se serve qualche intervento: da questi interventi dipende molto la salubrità e bontà dei frutti che coltiviamo.

 Perché hai scelto di entrare a far parte di Biorfarm?

Un frutto per esprimere il massimo della sua qualità deve essere consumato fresco, raccolto secondo stagionalità e al giusto punto di maturazione. Fresco vuol dire portare nel più breve tempo possibile i frutti sulla tavola del consumatore. Questa consapevolezza ci ha guidato nella scelta di BiorFarm come canale per portare il frutto dei soleggiati agrumeti della Costa dei Gelsomini anche a migliaia di chilometri di distanza in modo diretto, senza le lungaggini della filiera produttiva italiana.

Prima di salutarci, ti chiediamo un consiglio: dei prodotti bio coltivati all’Arangara su Biorfarm si possono adottare i vostri Bergamotti e Lime. Ci dici qualcosa di più su questi due frutti? Perché è utile consumarli e come?

In Calabria produciamo il Bergamotto praticamente da sempre: si pensi, infatti, che ll 90% della produzione mondiale di Bergamotto è esclusiva della Costa dei Gelsomini. Sembra incredibile, ma solo qui questo albero fruttifica in modo eccellente con caratteristiche organolettiche particolarmente pregiate. Qui e in nessun’altra area del mondo.

Fin dal 1700 il Bergamotto è stato famoso per l’estrazione dalla buccia di un olio essenziale profumatissimo (che contiene circa 360 aromi), riconosciuto come D.O.P. dal 2001 e oggi è utilizzato largamente in tutta la profumeria luxury.

Non solo: il nostro Bergamotto di Calabria è ormai conosciutissimo come frutto della salute. Studi condotti dal Dipartimento di Cardiologia del Policlinico di Roma Tor Vergata hanno anche individuato due sostanze che inibiscono la produzione di colesterolo nel sangue, agendo da statine naturali sui livelli di trigliceridi e glicemia.

È soprattutto grazie al suo particolare sapore aspro e alle sue note profumate del tutto uniche che il Bergamotto è diventato protagonista anche in cucina: possiamo utilizzarlo per insaporire insalate, risotti, piatti di pesce e di carne, sorbetti, dolci.

Il Lime, invece, è un frutto tipicamente caraibico, ma nella nostra zona, caratterizzata da inverni miti ed estati caldo-umide, trova la sua naturale collocazione e cresce rigoglioso. All’Arangara abbiamo scelto due varietà: la tahitiana, particolarmente adatta per l’uso in cucina, e la messicana, molto più ricca di oli essenziali e particolarmente indicata per i dolci e soprattutto per preparare ottimi cocktail.