Frutto della salute e principe degli agrumi, il Bergamotto cresce e fruttifica lungo la Costa dei Gelsomini, in provincia di Reggio Calabria. La sua coltivazione è alquanto circoscritta a questa zona: è solo in questa stretta fascia di terra nel cuore della Magna Grecia, infatti, che si creano le condizioni ideali per la produzione di questo frutto.

Una curiosità: se si pianta un seme di Bergamotto, a nascere non sarà un albero dello stesso frutto, ma uno di arancio amaro. Il Bergamotto così come lo conosciamo nasce da un innesto, che ha lontana origine da una qualche mutazione naturale dell’arancio amaro.

SCHEDA TECNICA

Nome scientifico: Citrus bergamia
Colore: verdognolo tendente al giallo
Forma: schiacciato ai poli, meno rotondo del pompelmo
Gusto: agrumato, con note acidule e amarognole
Segni particolari: principe degli agrumi, dalle proprietà antibatteriche, antistress antinfiammatorie e anticolesterolo.

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Il Bergamotto è famoso non solo grazie alle indubbie proprietà benefiche per la nostra salute, ma anche per l’olio essenziale profumatissimo che viene estratto dalla sua buccia. Utilizzata in profumeria fin dal 1700, l’essenza di Bergamotto è oggi riconosciuta come prodotto D.O.P. – Denominazione di Origine Protetta ed è, inoltre, un grande alleato contro la caduta dei capelli e contro la forfora.

Come si coltiva

A permettere la coltivazione del Bergamotto è senza dubbio il clima mite presente in Calabria, unito alla fertilità delle sue terre: la presenza di luce e sole assicurata durante i periodi di coltivazione, infatti, assicura agli alberi del bergamotto una crescita rigogliosa, anche fino a quattro metri d’altezza.

Per far sì che questo accada, è necessario mantenere ben irrigato il terreno, così da favorire all’interno di quest’ultimo la formazione di uno strato drenato che determina la rigogliosità degli alberi coltivati.

È bene tenere a mente che, nonostante la mitezza del clima in Calabria sia decisamente un punto di forza per la coltivazione del Bergamotto, d’inverno bisogna sempre prestare massima attenzione e cura ai fiori di questo albero, che essere rovinati dal freddo.

Giovanni Zappavigna dell’Azienda Agricola Arangara

Proprietà nutrizionali e curative

Il Bergamotto è un frutto ricchissimo di proprietà antiossidanti – nello specifico dei polifenoli che portano benefici a tessuti e sistema circolatorio – e vitamine.

Non solo: grazie ai molteplici principi attivi contenuti al suo interno, il Bergamotto ha rinomate proprietà antistress ed energizzanti; è un efficace rimedio naturale contro la caduta dei capelli contro la forfora; ha azione antinfiammatoria; aiuta a combattere la depressione.

L’essenza di Bergamotto ha potere antisettico, antibatterico, antimicrobico e antimicotico. Ricca di bioflavonoidi, l’essenza estratta dal Bergamotto agisce contro i radicali liberi e purifica pelli grasse ed acneiche, grazie alla sua potente funzione astringente e cicatrizzante.

Al succo di Bergamotto è attribuito il potere di controllare il colesterolo: recenti studi hanno infatti scoperto la presenza, al suo interno, di sostanze con la facoltà di inibire, da una parte, la produzione di colesterolo cattivo nel sangue e, dall’altra, a diminuire i livelli di glucosio nel sangue, migliorando quindi l’attività dell’insulina.

A causa dell’elevata concentrazione di acido citrico, è sconsigliata l’assunzione giornaliera di Bergamotto.

Come utilizzarlo in cucina

Ormai ben noto come frutto della salute, il Bergamotto di Calabria può essere gustato al naturale oppure spremuto. Con i suoi spicchi si possono preparare insalate. La scorza, messa in salamoia, è utile per aromatizzare primi, secondi e dolci.

Il suo succo può essere usato in cucina per condire e insaporire insalate e pietanze, per realizzare deliziose marmellate, granite dissetanti o addirittura olii aromatici.

Degna di nota una preparazione tradizionale calabrese in cui il Bergamotto (o, meglio, le sue bucce) è l’alimento principe da cui ricavare un liquore molto rinomato.

E infine un po’ di storia

Il frutto del Bergamotto ha origini antiche. La stessa etimologia del nome è incerta e potrebbe risalire alla città di Berga (nome antico di Barcellona) o a quella di Pergamon (l’antica città di Troia). Altri associano il termine Bergamotto a Berg-a-mudi, che in turco significa “pero del Signore”. Sebbene siano numerose le ipotesi sull’etimologia di questo termine, quale sia la vera origine del nome Bergamotto rimane ancora avvolta nel mistero. Resta il fatto che Citrus bergamia, ovvero il nome latino del Bergamotto, specifica l’appartenenza di questo frutto alla famiglia degli agrumi.

Alcune leggende tramandano che il Bergamotto sarebbe stato importato da Cristoforo Colombo e trapiantato nelle Isole Canarie. Dalla città spagnola di Berga, il Bergamotto sarebbe poi arrivato a Reggio Calabria: la sua presenza in Calabria è datata intorno al XIV-XVI secolo. Ci sono inoltre alcuni scritti che certificano il fatto che il Bergamotto venne offerto a Carlo V di passaggio a Roma nel 1500.

Un’altra leggenda racconta che il moro di Spagna vendette un ramo di Bergamotto ai signori Valentino di Reggio Calabria. Furono poi i nobili signori ad innestare il nuovo frutto su un arancio amaro in un possedimento di loro proprietà. E ancora: sono molti a ritenere il Bergamotto una specie vera e propria derivante da una pianta di origine cinese.

Il primo “bergamotteto” risalirebbe al 1750: fu il primo coltivatore di Bergamotto, un certo Nicola Parisi, ad impiantare per la prima volta il frutto nella propria coltivazione.