Si sono appena concluse le ultime spedizioni dell’anno delle Albicocche  Bio di Antonella. Questi dolci frutti estivi sono stati particolarmente apprezzati da tutta la community di Biorfarm. Ma non solo. Hanno risvegliato ricordi d’infanzia in molti dei membri della nostra comunità. Hanno creato sentimenti ed emozioni tali da spingere in più di un caso a condividerli con noi in vari messaggi.

E’ questo il caso di Monica, una nostra cliente diventata immediatamente un’amica. Monica si è subito sentita coinvolta dal progetto di Biorfarm, avendo trascorso vent’anni della sua vita in campagna. Dopo aver ricevuto le Albicocche del suo campo, ha condiviso con noi la sua storia. Ci ha raccontato quello che ha imparato sul campo e ci ha svelato la ricetta della sua confettura.

La sua storia era così coinvolgente che non ci abbiam pensato due volte a condividerla con voi.

Ecco la chiacchierata con Monica!

Ciao Monica, per noi di Biorfarm è comune chiacchierare in maniera così aperta con i membri della nostra Comunità. Ma la tua storia ci ha particolarmente colpiti. Per iniziare, ti va di raccontarcela? Come è nato il tuo legame con l’agricoltura e le albicocche in particolare?

Ho vissuto per vent’anni in campagna, nei pressi di Ferrara in Emilia Romagna. I miei genitori avevano un frutteto e durante l’estate raccoglievamo la frutta. Avevo 12 anni quando ho iniziato ed era faticoso. Si iniziava molto presto al mattino, anche alle 5:30, con le pesche con buccia pelosa. Verso le 12:00 si interrompeva, il troppo caldo pizzicava la faccia. Si poteva ricominciare anche verso le 16:30-17:00 fino alle 20:00-20:30.

Vi confesso che all’inizio l’avevo trovato un po’ ingiusto. Tutti i miei amici erano in vacanza ed io lì a faticare… Ma alla fine poi la natura ti conquista! Vedere gli alberi che sopportano la siccità, le bufere, la tempesta ed il gelo, a seconda delle stagioni, ti porta ad avere continuamente davanti agli occhi un esempio tangibile di come si devono affrontare le avversità.

Purtroppo nella mia zona non era possibile praticare il Biologico: nei campi attorno al nostro frutteto venivano coltivate altre colture ed il vento poteva contaminare la nostra frutta poiché siamo in pianura. A quel punto mio padre ha praticato la lotta integrata, quindi una drastica riduzione dell’uso di fitofarmaci, non potendo però certificare come “bio” i nostri prodotti.

L’agricoltura biologica deve essere compresa da chi ne vuole essere fruitore.

Sappiate che in un albero la fioritura, l’impollinazione e la maturazione dei frutti non avvengono mai in contemporanea: le piccole aziende a conduzione familiare passano più volte a raccogliere i frutti maturi.

Confermi l’impressione che avevamo avuto: sei espertissima. Ti va di condividere con gli altri utenti di Biorfarm come scegli e conservi le tue Albicocche, uno dei frutti più delicati in natura?

Prima di tutto ci tengo a farvi sapere che la frutta profuma. Quando la scegliete, badate a questa importante caratteristica. Se si tratta di albicocche raccolte al giusto grado di maturazione o un po’ acerbe, ma non sottoposte a refrigerazione, allora, come giustamente consigliato anche da voi nella brochure, è bene evitare di porle vicino alle mele. Separate le più mature da quelle un po’ più acerbe e ponetele in frigorifero.

Questi consigli comunque non sono validi soltanto per le Albicocche. Anche le Pere, ad esempio, devono essere mantenute lontane dalle Mele, si rischia di forzare la maturazione.

Quindi confermi i nostri consigli, bene! Ma che succede invece per i frutti meno fortunati e più sensibili? Anche in quel caso, hai qualche consiglio in particolare?

Sì, può capitare che la buccia di un frutto venga lesionata per la grandine, la beccata di un uccello, una ramatura, una botta o semplicemente il succo acido prodotto da un altro maturo. Non è tutto da buttare!

E’ bene lavare i frutti, tamponarli e tagliare con un coltello la parte contaminata. Questa di solito è di colore marrone scuro: va tolto almeno mezzo centimetro in più per sanare la zona. Ed ecco che sono pronti per essere mangiati!

Tenete presente che se sul frutto dovesse esserci presenza di muffa, la riconoscete per il suo colore verdolino o biancastro o perché presenta dei piccoli filamenti. In quel caso, è meglio buttarlo perché sono presenti delle micotossine pericolose per la salute.

Wow, questo sì che è un consiglio prezioso. Fortunatamente la muffa non è un nostro problema. Veniamo ora al lato goloso della chiacchierata. Ci hai inviato delle foto della tua confettura, ci racconti i tuoi trucchi?

Dopo aver sanato le albicocche, possono essere tagliate a pezzettoni e messe in una pentola capiente, con fondo spesso, sul fuoco basso. Si aggiunge poco zucchero, tenendo presente che una volta raffreddata il “dolce” si sentirà molto di più.

Appena avrà raggiunto il bollore si potrà conteggiare all’incirca una mezz’oretta, mescolando spesso perché non si attacchi alla pentola, meglio se con un cucchiaio di legno. Attenzione perché potrebbe un po’ schizzare quando la si mescola. E’ per quello che la pentola deve essere capiente e il cucchiaio di legno, oltre a scivolare meglio sul fondo, è dotato di un manico lungo.

Come anticipavo prima, la quantità di zucchero per le confetture è soggettiva: se la frutta è molto dolce possono bastare anche 50 gr su 1kg di frutta. Diventerebbe una sana proposta per la colazione del mattino!

Visto che non ci sono conservanti, poi è bene conservarla in frigorifero e consumarla in un breve periodo. Per la confettura che si può conservare nei vasetti, va aumentata la quantità di zucchero sino ad un terzo o alla metà del peso della frutta e del suo grado zuccherino (cioè quanto sentiamo dolce la frutta che stiamo usando).

Se non dovessimo avere il tempo per le “conserve della nonna”, allora possiamo mettere le albicocche sanate in un sacchetto in freezer. In futuro si potrà realizzare un frappè o una simil-granita siciliana!

Le stesse indicazioni sono valide di massima per tutti i tipi di frutta.

                                                           

Queste ricette con le albicocche ci stanno facendo venir fame. Grazie Monica e non smettere mai di darci consigli. A presto!

Grazie a voi, a presto.

 

Abbiamo deciso di condividere con voi la storia di Monica in quanto incarna per noi il vero spirito di Biorfarm. L’aver ricevuto le Albicocche da Antonella, sentirsi così a vicina a lei e alla sua storia da ricordarsi della sua infanzia, rappresenta per noi un primissimo obiettivo raggiunto: i nostri piccoli agricoltori ed i nostri utenti, un’unica grande famiglia.