In un paradiso naturalistico nella Valle del Belice, a Contessa Entellina, sorge l’Azienda Terre di Entella, gestita da Massimo insieme ai fratelli Valerio e Nicola e la moglie Laura. In circa 170 ettari, distribuiti ad altitudini diverse, vengono coltivati prodotti 100% biologici tra cui diverse varietà di grano antico autoctono, prodotto in passato dalle generazioni dei nonni e dei bisnonni della famiglia Schirò. Dalle colline del territorio dell’azienda si gode di una vista a 360 gradi su tutta la bellezza paesaggistica che la circonda, fatta di boschi, torrenti d’acqua e luoghi ricchi di storia e cultura. L’azienda nasce nel 1938 e porta avanti una tradizione agricola familiare di generazione in generazione che ha stretto, nel corso degli anni, un legame sempre più profondo con il territorio locale e le sue tradizioni.

Ciao Massimo e Laura, quanto è importante il territorio per la vostra attività agricola?

“Molto importante: l’attività della nostra famiglia è divisa in due corpi aziendali che si estendono su altitudini diverse, da 300 a 700 metri sopra il livello del mare: questa è una ricchezza per l’azienda. L’altitudine differente ci consente di coltivare prodotti diversi e diversificare le produzioni. Dal punto di vista paesaggistico lavoriamo in un ambiente incontaminato, circondato da boschi, colline e corsi d’acqua: un luogo di cui prendersi cura e rispettarlo attraverso l’agricoltura biologica. Contessa Entellina, dal punto di vista storico, ha un origine particolare. È stata fondata nel 1450 dagli albanesi emigrati in Sicilia che hanno fondato delle comunità: noi parliamo un idioma che è un dialetto del sud dell’Albania, tramandato di padre in figlio”.

Perché avete scelto di coltivare in modo biologico?

“Siamo molto sensibili ai temi della sostenibilità ambientale e il rispetto dell’ambiente, non ci è mai piaciuta l’idea di versare sostanze chimiche nei terreni della nostra azienda. Nel 2010, quando ancora in Sicilia non esisteva la filiera di grano biologico, abbiamo impostato i piani di rotazione e iniziato la produzione bio: per noi è una grande soddisfazione mangiare un piatto di pasta o di legumi coltivati in modo sano”.

 In azienda coltivate grani antichi autoctoni particolari: Tumminia, Maiorca e Perciasacchi.

“Sì, con il grano ci siamo iniziati a guardare intorno e abbiamo scelto di valorizzare i grani antichi coltivati dalle generazioni passate, scomparsi lentamente perché soppiantati dai grani moderni: nel 2014 abbiamo iniziato la coltivazione del grano duro Tumminia, una tipologia di grano duro adatto alla panificazione e pastificazione, dalla cui semola si ottengono prodotti con il caratteristico colore scuro, come il pane nero di Castelvetrano. Oltre alla varietà Tumminia, ci siamo dedicati alla coltivazione del grano tenero Maiorca, antica varietà di grano tenero siciliano storicamente utilizzata per la  produzione di dolci tipici. Da circa 4 anni abbiamo avviato la coltivazione di Perciasacchi, varietà di grano duro  antica locale. Si chiama così perché “perciava” (bucava) i sacchi per la sua forma allungata. Entrambi i grani hanno sapori e aromi unici, con un glutine con caratteristiche diverse dai grani moderni che lo rendono più digeribile”.

Avete progetti per il futuro dell’azienda?

Puntiamo ad ampliare il nostro progetto di coltivazione e valorizzazione dei grani antichi siciliani avviando la coltivazione di altre varietà di grano duro coltivate in passato nel nostro territorio e oggi dimenticate. Vorremmo  creare un luogo speciale dove le persone possano trovare un angolo di pace e relax sulla nostra collinetta circondata da torrenti e i nostri animali che, allevati allo stato brado, pascolano liberamente. Ci piacerebbe organizzare degustazioni e visite esperienziali come, ad esempio, la raccolta delle olive”.

C’è una ricetta che vi piacerebbe condividere con i clienti di Biorfarm?

 

Un piatto tipico della tradizione siciliana: le Busiate Terre di Entella con il gambero rosso, il pomodorino pachino, la granella di pistacchio e arricchite con una decorazione di gamberone imperiale.

Ingredienti:

  • 500 g Busiate integrali di grano duro siciliano biologico varietà antica Tumminia “Terre di Entella”
  • 150 g granella di pistacchio di Bronte
  • 300 g pomodori Pachino
  • 300 g di gamberetti
  • 1 spicchio Aglio
  • 1/2 bicchiere Vino bianco
  • q.b. Pepe
  • q.b. Sale
  • q.b Olio evo bio “Terre di Entella”
  • q.b gamberoni imperiali per guarnire.

Procedimento:

Fate rosolare l’aglio in una padella con Olio Extra Vergine di oliva. Una volta dorato, toglierlo dalla padella per evitare che si bruci e aggiungere il gambero rosso sgusciato. Cuocere per 10 minuti circa sfumando con il vino bianco.

Nel frattempo lavate e private della pelle i pomodori Pachino e dopo aver fatto bollire l’acqua, mettete a cuocere le busiate integrali di grano duro biologico siciliano varietà antica Tumminia “Terre di Entella” facendo attenzione a scolare la pasta quando è ancora al dente.

Unite la pasta al condimento, amalgamando per bene il tutto con 1 o 2 mestoli di acqua di cottura.

Servite su un piatto e aggiungete una manciata di granella di pistacchio e un gamberone imperiale come guarnizione.

Vieni a scoprire l’Azienda Agricola Terre di Entella e lasciati guidare dagli aromi dei grani autoctoni, alla scoperta di sapori antichi legati alla tradizione del territorio siciliano. Immergiti nella storia di Contessa Entellina e nella natura che la circonda, tra Riserve Naturali e colline verdi che compongono un paesaggio unico nel suo genere.