Al fianco degli agricoltori!

Proprio nella giornata di ieri è ri-partita la campagna Filiera Sporca, un’iniziativa promossa dalle associazioni Terra e daSud che richiede l’abolizione di una delle più tipiche pratiche commerciali applicate dalla GDO (Grande Distribuzione Organizzata) a danno dell’Agricoltura: le cosiddette Aste al Doppio Ribasso. 

Le finalità dietro questa iniziativa sono tra le più nobili ed è per questo motivo che vogliamo provare a spiegarvi brevemente di cosa si tratta, analizzando come funzionano queste pratiche e quali conseguenze negative nascondono dietro il loro utilizzo e come possiamo tutti contribuire alla diffusione di pratiche più sostenibili.

vendita diretta dalla campagna

StampaLe Aste al Ribasso e la vendita “Sottocosto”

 

E’ come giocare alle slot machines”. E’ questa la frase che Francesco Franzese, manager di un importante produttore Italiano di pomodori, in un’intervista per la rivista “Internazionale” usa per sintetizzare il funzionamento delle Aste al Ribasso. Ma cosa sono realmente? Si tratta di operazioni attraverso cui i grossi player della GDO acquistano i prodotti dai loro fornitori, identificando e selezionando in tal modo quel fornitore disposto a cedere il proprio prodotto al prezzo più basso.

Ma vediamo come funzionano. Una volta definito il bisogno d’acquisto, l’acquirente (ovvero un operatore della GDO ovvero una di quelle catene dove siamo soliti fare la spesa) invita al proprio tavolo tutti i propri fornitori, chiedendo loro di avanzare un’offerta per una grande quantità di quel determinato prodotto. Una volta raccolte le prime offerte ed identificata l’offerta più bassa, viene convocata una seconda asta on line dove s’invitano gli stessi partecipanti a “rilanciare” ovvero a proporre una nuova offerta, più bassa delle precedenti e di quella risultata più bassa nella prima fase d’asta, al fine di ribassare ulteriormente il prezzo di vendita di quel prodotto. Il risultato sarà una battaglia di prezzi al ribasso in cui vincerà quel fornitore in grado di proporre il prezzo più basso in assoluto.

 

 

 

  • Quali sono le conseguenze negative dietro queste pratiche?

A pagare il costo più alto per l’utilizzo di queste pratiche sono l’ambiente ed i produttori. Aggiudicandosi una di queste aste, l’industriale che vi partecipa infatti, sta in qualche modo fissando il prezzo per future contrattazioni con i produttori/fornitori della propria filiera. Questi ultimi per accaparrarsi la commessa ed evitare di perdere quel Cliente al fine di garantirgli la consegna di quei determinati prodotti al prezzo fissato durante l’asta, saranno costretti a svendere il frutto del proprio lavoro, sovra-sfruttando i propri terreni o abbassando ulteriormente i propri costi rivolgendosi ad esempio al caporalato.

 

  • Cosa chiede la campagna #FilieraSporca e #Astenetevi

L’obiettivo della Campagna Filiera Sporca così come riportato sul sito ufficiale (www.filierasporca.org) è quello di “..ricostruire il percorso dei prodotti agroalimentari dal campo allo scaffale del supermercato” con l’obiettivo di mitigare il potere negoziale e rendere più etico quel “..ceto di intermediari che accumula ricchezza, organizza le raccolte usando i caporali e determina il prezzo”.

E’ per questo motivo che i promotori dell’iniziativa hanno inviato al Ministro Martina ed ai presidenti delle principali catene di supermercati chiedendo loro un impegno chiaro in tal senso. La campagna #Astenetevi inoltre chiama in causa anche cittadini e consumatori chiedendo loro di agire in qualche modo per chiedere loro un impegno concreto.

  • Cosa puoi fare tu?

Chi come noi vuol sostenere questa campagna, sposare i suoi valori e contribuire alla creazione di una filiera dell’agroalimentare più trasparente basata su delle regole e opportunità in cui tutti possano crescere e guadagnare, può compilare un form presente a questo link e cliccare su invia per recapitare una lettera al Ministro Martina per chiedere il proprio coinvolgimento diretto alla causa.

Tutto lo staff di Biorfarm ha già provveduto a sostenere questa campagna e non solo in quanto ci sentiamo portatori e sostenitori di quegli stessi valori di giustizia ed equità all’interno del mercato in generale, ma soprattutto perché è proprio per un’agricoltura più sostenibile avantaggio di produttori e consumatori che ogni giorno proviamo a dare il meglio di noi.

acquisto dal contadino

Alleghiamo per coloro interessati ad un approfondimento sul tema, il link di un interessante e recente articolo de “Internazionale” sul tema discusso:
Con le aste online i supermercati rovinano gli agricoltori