A Castel Rozzone, un piccolo paesino del bergamasco, si nasconde un’oasi di innovazione, dedita alla coltivazione di una pianta molto particolare: quella del bambù. A capo dell’azienda si trova Carmen, che lavora gomito a gomito con le figlie Cinzia e Marianna e il nonno Abramo.
La loro passione per il bambù nasce dall’esperienza maturata nei viaggi che hanno condotto nel mondo e in particolare in Cina, dove le figlie di Carmen sono venute a contatto con la cultura millenaria del bambù cinese. Quello che rende la loro azienda unica è la coltivazione di una specie particolare di bambù: la “Varietà Iridescens” per i germogli e la “Varietà Sasa” per la cosmetica, tisane e foglie commestibili.
Carmen e la sua famiglia hanno scelto la coltivazione biologica perché rispetta il loro stile di vita ecologico e la loro dedizione nei confronti della salvaguardia dell’ambiente.
Abbiamo chiesto a Carmen di raccontarci la sua azienda “Carmen Ferri” per conoscere da vicino una realtà sostenibile del nostro territorio attenta alla lavorazione di prodotti biologici di qualità.
Carmen, benvenuta nella famiglia di Biorfarm! Oggi vorremmo chiederti cosa ti ha spinto a fare parte della nostra realtà.
“Grazie! Abbiamo deciso di intraprendere questa strada con Biorfarm perché ci è piaciuta moltissimo l’idea di creare qualcosa di nuovo che avesse a che fare con la nostra coltivazione in Italia. Ho conosciuto lo staff di Biorfarm e mi è sembrato bello che fossero tutti molto giovani, e che avessero il desiderio di dar modo agli agricoltori locali di essere partecipi al km0. Un’altra cosa che mi ha spinto a far parte di Biorfarm è stata l’idea di dare la possibilità a tutti di adottare un albero, anche chi non ha lo spazio fisico per poter avere una pianta a casa, nemmeno un balcone. Avere una propria pianta è una cosa bellissima.”
Ci racconti qualcosa sulla pianta del bambù e come si coltiva?
“Il bambù è un prodotto conosciuto da pochi in Italia, il più noto è quello gigante, finalizzato al legno, che è stato più pubblicizzato a livello mediatico.
Il nostro tipo di bambù “Iridescens” è una tipologia di vegetale di alta qualità alimentare, e il germoglio vegetale ha tantissimi benefici e si può mangiare crudo. Nei periodi di raccolta un giorno si e uno no raccogliamo i germogli che nascono come funghi ai lati della pianta e quindi viene tagliato a raso terra , è di una forma conica. La pianta del bambù è estremamente longeva, non ha bisogno di essere continuamente piantata e ripiantata…una pianta rimane in eredità ai figli dei figli che verranno perché ha una durata di 100-125 anni: è una pianta che rifiorisce e si auto rigenera.”
Cosa pensi di portare di unico nella nostra famiglia?
“Vorrei poter far conoscere di più il bambù e i benefici unici del germoglio vegetale, che porta silicio nelle ossa e non ha grassi.
Vorremmo trasmette un’idea di coltivazione che rispetta l’ambiente perché il bambù è una delle piante che assorbe il massimo di co2 e purifica l’ambiente. Non ha bisogno di chimica, non prende malattie, è auto sostenibile ed è una pianta che può dare lavoro tramite le cooperative sociali per riutilizzare gli scarti.”
Tre aggettivi per descrivere la tua azienda?
Innovativa, rispettosa, auto sostenibile
Ti piacerebbe condividere con noi una ricetta speciale fatta con il bambù?
Germogli di bambù alla salsa verde, ecco gli ingredienti per 4 persone:
6/8 germogli medi di bambù
100g di calamari
Brodo vegetale
1 cucchiaio e mezzo di sakè
1 cucchiaio e mezzo di mirin
1 cucchiaio e mezzo di salsa di soia chiara
1 pizzico di sale
Pesto preparato con basilico, pinoli, formaggio, grana e olio
Tagliate i germogli di bambù a cubetti di 1cm e cuocete a fiamma bassa in un bicchiere di brodo vegetale per circa 15-20 minuti. Pulite il calamaro, tagliatelo delle dimensioni dei cubetti dei germogli e fatelo lessare per qualche secondo in acqua leggermente salata a cui avrete aggiunto un cucchiaio di sakè. Una volta preparato il pesto, unitelo ai germogli di bambù e al calamaro. Componete nel piatto e decorate con qualche foglio di pepe giapponese.
Buon appetito!
Biorfarm è nota perché gli agricoltori hanno la possibilità di condividere quello che fanno, cosa ti piacerebbe condividere con i tuoi biorfarmers?
Oltre alla vita di campagna, ci piacerebbe condividere le ricette con il bambù (una della mie figlie è cuoca) perché non tutti sanno come usarlo, noi potremmo dare qualche idea su come cucinarlo.