Le gelate primaverili sono un fenomeno meteorologico di grande impatto per le coltivazioni agricole, che vengono messe a rischio dalle improvvise ondate di freddo. Anche quest’anno, nonostante i mesi che scandiscono l’inizio della primavera, le temperature hanno continuato ad abbassarsi provocando gravi danni all’agricoltura e ai prodotti coltivati, specialmente nel Nord Italia, dove in alcuni casi le temperature sono andate sotto lo zero con raffiche di vento, pioggia e neve.
L’abbassamento delle temperature e i danni alle coltivazioni
Nella regione Emilia-Romagna nei giorni scorsi è stato lanciato un allarme da parte di Confagricoltura Emilia Romagna, Cia Romagna e Coldiretti regionale sulla situazione attuale, che interessa le colture danneggiate dalle gelate primaverili: si tratta soprattutto di alberi da frutto, albicocchi, ciliegi, meli, peschi e in alcuni casi viti. L’arrivo del maltempo in questa stagione, caratterizzato da precipitazioni e neve anche a basse altitudini, è l’ennesima conseguenza dei cambiamenti climatici, che rendono sempre più difficile prevedere l’andamento della produzione agricola e del raccolto a causa degli sbalzi di temperatura improvvisi e delle gelate primaverili.
La variabilità climatica che spesso porta conseguenze dannose anche alle stesse strutture agricole, vittime di frane e allagamenti, mette a dura prova gli agricoltori nel tentativo di salvare il frutto del proprio lavoro. Una delle cause del riscaldamento globale sono le emissioni di gas serra, prodotti anche dal settore agricolo: cosa si può fare in agricoltura per ridurre le emissioni di gas serra e contrastare i cambiamenti climatici sempre più frequenti, che danneggiano i campi coltivati anno dopo anno?
Contrastare il cambiamento climatico con pratiche sostenibili
Attraverso tecniche di produzioni sostenibili, legate ad un tipo di agricoltura biologica che elimina l’utilizzo di sostanze chimiche, è possibile salvaguardare la biodiversità e aumentare la produttività dei terreni: l’alta percentuale di sostanza organica presente nel terreno è un importante sistema di assorbimento di carbonio nell’ambiente, che contrasta l’aumento dell’effetto serra. L’importanza di praticare agricoltura biologica per salvaguardare il nostro pianeta riguarda da vicino anche il ruolo degli insetti impollinatori, che vengono spesso danneggiati dall’abbondante utilizzo di pesticidi chimici in agricoltura: la scomparsa degli insetti impollinatori è una perdita gravissima, che rischia di compromettere l’equilibrio del nostro ecosistema e della biodiversità.
Inoltre, è fondamentale supportare il sistema di filiera corta, che riduce i passaggi intermedi tra produttore e consumatore, per contribuire a diminuire l’inquinamento atmosferico. La filiera corta rappresenta una risorsa importante per il sostegno all’economia locale, fatta di piccole realtà agricole spesso in difficoltà. Noi di Biorfarm, attraverso il sistema di adozione degli alberi da frutto coltivati dai farmer della nostra comunità certificati bio, abbiamo come obiettivo quello di mettere in contatto diretto agricoltore e cliente eliminando le fasi intermedie.
L’evoluzione green specialmente in campo agricolo è certamente una risposta positiva per il nostro pianeta, e ognuno di noi può contribuire, nel suo piccolo, a supportare la creazione di un sistema più sostenibile, che permetta di ridurre gli effetti del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici.