Gli alberi da frutto sono caratterizzati da un ciclo fisiologico molto complesso, scandito dal susseguirsi di diversi fenomeni che li accompagnano dalla ripresa vegetativa fino alla caduta delle foglie, secondo un ordine preciso e in risposta alle condizioni dell’ambiente in cui le piante si trovano a vivere.

Succede che, mentre fruttificano per la stagione in corso, allo stesso tempo gli alberi sviluppano la crescita della nuova vegetazione e, con questa, avviene anche la gemmazione a fiore per l’anno seguente. Se la fruttificazione è abbondante, l’albero da frutto riuscirà a nutrire poche gemme a fiore, con la conseguenza che, per l’annata successiva, la stessa fruttificazione risulterà scarsa. Ogni ciclo vegetativo annuale, infatti, porta con sé i condizionamenti della stagione precedente e a sua volta influisce su quella successiva.

Per arrivare ad acquisire questa conoscenza, è necessario studiare l’albero da frutto e capire come i diversi fattori che ne influenzano il ciclo vegetativo siano tra essi collegati.

Prendiamo ad esempio l’albero di Pere Williams Biorfarm. Il periodo di attività più intenso per il pero è quello che va da fine aprile alla metà di giugno e, in questo arco di tempo, si manifestano quasi contemporaneamente almeno tre processi:

  • allegagione, cioè la formazione dei frutti sull’albero, più una prima fase di sviluppo;
  • crescita di nuova vegetazione;
  • formazione delle gemme che svilupperanno l’anno seguente.

Tenendo presente questi tre processi, il ciclo annuale del pero si articola in diverse fasi:

  • rigonfiamento gemme: la linfa inizia a trasportare le sostanze nutritive dalle radici e dagli organi legnosi alle gemme. Entro questa fase, l’agricoltore deve terminare la potatura;
  • bottoni fiorali: si verificano l’aumento dell’assorbimento dalle radici, il completamento degli organi fiorali e la maturazione del polline. In questa fase è necessaria la concimazione con azoto;
  • fioritura: il nettare viene emesso all’interno dei fiori, richiedendo così un enorme dispendio energetico;
  • allegagione: il frutto si forma e accrescono i germogli. Le prime foglie già adulte elaborano sostanze nutritive. È il momento di diradare i frutti per regolare la carica produttiva. Secondo le condizioni climatiche dell’ambiente in cui si sta coltivando, sarebbe tempo di iniziare le irrigazioni per evitare stress e arresti nella crescita dei frutti.
  • frutto “noce”: ora nel frutto vengono a formarsi i semi. È la fase di distensione cellulare in cui i germogli rallentano la loro crescita e l’attività della fotosintesi è al suo massimo. Inizia così la differenziazione delle gemme per l’anno seguente. Entro questa fase bisogna terminare il diradamento dei frutti;
  • accrescimento del frutto: i semi sono formati, le gemme si stanno differenziando e germogli lignificano. Specie sulle piante più rigogliose, si agisce con un leggero passaggio di potatura;
  • maturazione: il frutto è cresciuto e maturo. L’attività di assorbimento dalle radici è forte e la pianta si trova ora a dover integrare di nuovo tutte le sostanze spese per la fruttificazione. È necessaria, quindi, la concimazione con azoto post raccolta e l’irrigazione, soprattutto se ci si trova in condizioni di siccità;
  • caduta delle foglie: l’albero da frutto, prima di perdere tutte le foglie, riassorbe le sostanze nutritive che vengono immagazzinate nel legno.

Ecco cosa succede dal fiore al frutto al nostro pero e, in generale, a tutti gli alberi da frutto. Durante il ciclo di maturazione dei frutti sulla pianta, il lavoro dell’agricoltore è volto a salvaguardare lo stato di equilibrio tra i due fondamentali processi fisiologici dell’albero da frutto, ossia la formazione di nuovi germogli e quella dei frutti e dei semi.