Negli ultimi anni, di pari passo con l’aumento della domanda da parte dei consumatori, è sempre più facile trovare prodotti biologici all’interno della grande distribuzione. I supermercati delle nostre città si sono adeguati alla richiesta di mercato istituendo una linea di prodotti etichettati biologici con un costo più basso rispetto a ciò che viene offerto dalle piccole realtà di agricoltori locali. Da cosa dipende questa differenza con il biologico industriale?

I principi di sostenibilità dell’Agricoltura Biologica 

Per coltivare un prodotto biologico non basta eliminare pesticidi e componenti chimici, l’agricoltura biologica si fonda infatti su principi ben definiti che non riguardano soltanto la genuinità del prodotto ma anche e soprattutto la tutela dell’ambiente e il rispetto per la natura.

La grande distribuzione promuove un tipo di coltura biologica su basi industriali, che non sempre sposa i valori sociali e di sostenibilità che stanno alla base dell’agricoltura biologica delle piccole realtà agricole. I prodotti etichettati biologici della grande distribuzione sono sottoposti a rigidi controlli e rispettano il disciplinare dell’agricoltura biologica, sono quindi più salubri e sicuri per la salute. Tuttavia, nello scenario dei supermercati spesso scompare l’idea della vendita a km0, della vicinanza tra produttore e cliente attraverso i punti vendita diretti e dei principi di solidarietà e rete tra gli agricoltori del nostro territorio. 

Biologico industriale della grande distribuzione

Il biologico industriale perpetua alcune facce del modus operandi dell’agricoltura convenzionale, fatta di grandi produzioni e grandi estensioni, con prodotti che spesso vengono importati da paesi extra UE per soddisfare la richiesta di mercato.  I piccoli agricoltori biologici italiani puntano invece sulla stagionalità delle coltivazioni, sul rispetto dei cicli naturali del prodotto e sulla tutela della biodiversità: il valore aggiunto risiede nell’attenzione alle cultivar scelte in base al territorio, nella diffusione di varietà diverse e autoctone, spesso dimenticate, e nella riscoperta di sapori autentici strettamente legati all’origine geografica.

Perché è importante la filiera corta?

La presenza di intermediari tra il coltivatore biologico e il cliente, come avviene nella grande distribuzione, diminuisce il prezzo finale destinato al produttore, svalutando il suo ruolo lavorativo e sociale. 


La vendita diretta del prodotto
, promossa da Biorfarm attraverso il sistema di adozione degli alberi, elimina invece i passaggi
intermedi accorciando la filiera produttiva e garantendo un
guadagno dignitoso e sostenibile all’agricoltore.


Tutti noi, nel nostro piccolo, possiamo supportare i principi di sostenibilità legati all’agricoltura
biologica affidandoci ad una
dimensione locale, più vicina al consumatore, fatta di piccole imprese che lavorano nel rispetto e nell
a tutela del territorio.

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