Capiamo insieme cosa sta succedendo nella filiera italiana ed i motivi dei prezzi alle stelle nel mese di giugno 2022.

Se facciamo un giro tra gli scaffali dei supermercati del Nord Italia la voglia di mangiare il frutto più buono dell’estate passa… Ciliegie a 18 euro al kg, e neppure biologiche. Prezzi da beni di lusso più che da beni alimentari di prima necessità! 

Ma come ci siamo arrivati???

Cosa succede nelle aree di produzione delle ciliegie

Se a Milano il prezzo è di circa 18 euro al kg, la situazione nelle aree di produzione è ben diversa.

La Puglia è la maggior produttrice italiana di ciliegie, si parla di “oro rosso” per l’importanza di questa coltura nel territorio. 

Cosa succede ai produttori in questo periodo? Si ripropone il misero spettacolo dell’anno scorso, aggravato dall’aumento dei costi dell’energia del 2022 a cui sono sottoposti (anche) gli agricoltori. 

Assistiamo difatti ad un crollo dei prezzi nelle campagne: secondo Coldiretti Puglia sabato 11 giugno 2022 il prezzo all’agricoltore per le ciliegie si è aggirato tra 1,00 euro ed 1,20 euro al chilogrammo. Per la Ferrovia (una delle varietà di ciliegie più pregiate) Ismea rileva invece un prezzo medio di 1,70 euro al chilogrammo.

Tali prezzi a malapena coprono i costi di produzione e sono assolutamente insostenibili per i nostri agricoltori italiani. Inoltre, bisogna considerare l’importazione di ciliegie da altri Paesi, specialmente dalla Turchia che riesce ad imporsi nella grande distribuzione per i prezzi più competitivi: ciò contribuisce al crollo del mercato.  

Il settore, al Sud Italia, si avvicina sempre più al collasso.

Tra 1.5 euro al kg e 18 euro al kg c’è una bella differenza

Viene quindi spontaneo chiedersi… Se il produttore è pagato in media 1.5 euro al kg ed il cliente finale paga 18 euro al kg…. Dove vanno a finire i 16 euro circa di differenza?

Le risposte sono principalmente due.

La prima riguarda gli aumenti della benzina e dell’energia a cui siamo sottoposti in quest’ultimo periodo. Ovviamente tali aumenti vengono scaricati sul prodotto finale e quindi su noi consumatori. E vengono subiti dagli agricoltori.

La seconda risposta è invece di vecchia data, e si ripropone ogni anno: SPECULAZIONE DEI MERCATI.

Gli anelli più deboli della catena sono il produttore ed il consumatore, che pagano il prezzo della speculazione. Nel mezzo si fanno i soldi.

È giusto? No.

Possiamo fare qualcosa per non subirla? Si.

Acquistiamo DIRETTAMENTE DAL PRODUTTORE

La filiera corta si impone sempre più come modello etico e sostenibile (anche dal punto di vista ECONOMICO) da seguire.

Il consumatore ha una freccia nell’arco: o acquista direttamente dall’agricoltore nelle aziende agricole oppure, se non si ha la fortuna di vivere in posti di campagna o in piccole città, può scegliere aziende etiche e trasparenti come Biorfarm

Da sempre Biorfarm promuove una filiera corta, per avvicinare i produttori ai clienti e dire basta allo sfruttamento da parte della GDO a danno degli agricoltori. 

Parlando di trasparenza… Qual è il prezzo che Biorfarm conferisce ai suoi produttori? In media parliamo di 5 euro/kg iva esclusa, o di 6 euro al kg per le ciliegie con marchio IGP. A questo si aggiungono i costi sostenuti da Biorfarm per le spedizioni refrigerate che si aggirano intorno ai 14 euro a spedizione. 

Il prezzo che attualmente (giugno 2022) proponiamo al cliente è variabile a seconda dei kg acquistati: maggiore è il numero di kg minore è l’impatto delle spese di spedizione. In genere per il pacchetto medio di 6 kg il prezzo al kg al cliente è di circa 11 euro: ben sotto la media del mercato. 

Insieme a Biorfarm chiunque può mettersi al fianco degli agricoltori, per conferirgli un prezzo equo e supportarli anche durante i momenti di difficoltà.

 

A cura di Valentina Marrone